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Autore Star Wars - La vendetta dei Sith
RickBlaine

Reg.: 30 Mar 2003
Messaggi: 1868
Da: Collegno (TO)
Inviato: 10-05-2005 16:52  
Ho deciso: ribatezzo la mia vecchia Golf "MILLENNIUM FALCON"
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Best Always, John Landis

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eraclito

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 4702
Da: Siano (SA)
Inviato: 10-05-2005 22:50  
al dilà del fatto che sia un coglione o no ha un sacco di soldi....e non credo che un coglione arrivi ad avere tutto quel successo(apparte Bush)
_________________
Indietro?....Neanche per prendere la rincorsa!!!

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leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 10-05-2005 23:35  
quote:
In data 2005-05-10 22:50, eraclito scrive:
e non credo che un coglione arrivi ad avere tutto quel successo(apparte Bush)




E Berlusconi...

1bix8
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I'm impossible to forget but hard to remember

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 11-05-2005 10:28  
E comunque STAR WARS si va a vedere.
A prescindere.

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U N I T A C I N E F I L A

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RickBlaine

Reg.: 30 Mar 2003
Messaggi: 1868
Da: Collegno (TO)
Inviato: 11-05-2005 10:29  
quote:
In data 2005-05-11 10:28, GionUein scrive:
E comunque STAR WARS si va a vedere.
A prescindere.





Ben detto!
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Best Always, John Landis

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Leonardo

Reg.: 26 Mar 2002
Messaggi: 2398
Da: Capri (NA)
Inviato: 11-05-2005 12:53  
sono un grande fan di Star Wars
e tuttavia sono rimasto piuttosto deluso dai 2 precedenti film.
Soprattutto la superficialita' della sceneggiatura e dei personaggi e la eccessiva propensione "commerciale" mi hanno indispettitto, rovinando un po' quella che era davvero una meravigliosa "SAGA DELLA FANTASIA-FANTASCIENZA"
e tuttavia episode II e' di gran lunga migliore, piu' avvincente e interessante di episode I
mi aspetto quindi, da questo III di avere una piacevole sorpresa

A mio modesto parere l'errore piu' grande di Lucas e' stato quello di mettersi alla regia.

Grande "ideatore" di soggetti e grande produttore, Lucas ha tuttavia davvero poco talento registico (soprattutto nel dirigere gli attori...vedi intervista di Carrie Fisher...) e se si fosse fatto coadiuvare da un buon sceneggiatore e avesse fatto dirigere i film a giovani talenti o comunque registi con sicura "intesa" collaborativa sono certo che questa nuova trilogia sarebbe stata molto piu' soddisfacente.

Non credo sia un caso, infatti, che dopo le tantissime critiche che gli sono piovute addosso il vecchi Lucas, per chiudere col botto, abbia fatto dirigere alcune importanti scene al suo amico STEVEN SPIELBERG ... e hai detto poco...
anche per questo mi aspetto un film molto migliore dei primi 2.

che la forza del cinema sia con lui... e con noi!

[ Questo messaggio è stato modificato da: Leonardo il 11-05-2005 alle 12:54 ]

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RickBlaine

Reg.: 30 Mar 2003
Messaggi: 1868
Da: Collegno (TO)
Inviato: 11-05-2005 16:04  
SPIELBERG??? GRANDE!!!!
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Best Always, John Landis

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 11-05-2005 16:22  
Mah, piuttosto che la regia di Lucas ( che ha comunque diretto il progenitore EPISODE IV ) credo che il più grande difetto della nuova trilogia sia la mancanza di personaggi carismatici.
Del tipo di HAN SOLO e CHEWBECCA per intenderci.

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zagofra


Reg.: 06 Ott 2004
Messaggi: 3492
Da: parabiago (MI)
Inviato: 11-05-2005 16:53  
quote:
In data 2005-05-11 16:22, GionUein scrive:
Mah, piuttosto che la regia di Lucas ( che ha comunque diretto il progenitore EPISODE IV ) credo che il più grande difetto della nuova trilogia sia la mancanza di personaggi carismatici.
Del tipo di HAN SOLO e CHEWBECCA per intenderci.




Concordo in pieno.

Quello che Lucas ha dimenticato è che i primi 3 film sono stati un successo mondiale indiscusso perchè contenevano la giusta miscela esplosiva di effetti speciali e grandi personaggi.

Negli ultimi 2 film ha puntato tutto e troppo su scene incredibili e computer grafic, dimenticandosi che la gente va al cinema per seguire una storia e non solo per vedere delle sequenza molto belle.

Manca l'eroe, manca il cattivo, mancano le risate genuine e spontanee, insomma gli ultimi film mancavano di umanita e di cuore.
NON ERANO COINVOLGENTI! NON TI FACEVANO MORIRE DALLA VOGLIA DI SAPERE COME SAREBBE CONTINUATA LA STORIA SBAVANDO IN ATTESA DEL CAPITOLO SUCESSIVO!

Perchè se manca l'attesa e l'interesse una trilogia non è riuscita in partenza.

Non discuto sull'ottima qualità del prodotto e sul lavoro massacrante che è stato necessario per ralizzarlo, ma decisamente Lucas non ha aggiunto nulla al mondo fantastico che aveva precedentemente creato così sapientemente.

Spero di cuore che non decida di portare avanti il suo progetto realizzando anche i 3 capitoli che secondo il suo disegno iniziale dovrebbero concludere la storia di S.W. o quanto meno che riesca a scrivere una sceneggiatura all'altezza dei suoi fantastici effetti speciali, delle sue bellissime ambientazione e dei suoi costumi realizzati magnificamente.

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Voglio cambiare il mondo.
Cavalcare il vento, senza paura di nulla.
Raccolgo il mio coraggio e i pezzi del mio sorriso.
Voglio cambiare la mia mente.
Se noi afferiamo il futuro senza perdere la nostra passione potremo risplendere.

[ Questo messaggio è stato modificato da: zagofra il 11-05-2005 alle 16:56 ]

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 11-05-2005 16:59  
Credo che la saga continuerà, ma in Tv.

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dende83

Reg.: 26 Giu 2004
Messaggi: 235
Da: La Maddalena (SS)
Inviato: 15-05-2005 09:15  
mancano 5 giorni al film, mi aspetto un mare di recensioni

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 15-05-2005 11:14  
quote:
In data 2005-05-15 09:15, dende83 scrive:
mancano 5 giorni al film, mi aspetto un mare di recensioni



e intanto lo si può leggere
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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dende83

Reg.: 26 Giu 2004
Messaggi: 235
Da: La Maddalena (SS)
Inviato: 16-05-2005 18:52  
quote:
In data 2005-05-15 11:14, Petrus scrive:
quote:
In data 2005-05-15 09:15, dende83 scrive:
mancano 5 giorni al film, mi aspetto un mare di recensioni



e intanto lo si può leggere




se me la traduciti sponsorizzo e appoggio tutte le tue discussioni a prescindere.

dai che ti costa sono solo dodicimilaseicentoquarantacinque pagine.

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BUFFY FOREVER

Anya : Per amore del cielo Andrew! Sei qua dentro da mezzora, che cosa stai facendo?
Andrew : Intrattenimento ed erudizione.
Anya : perché non ti masturbi semplicemente come tutti?

[ Questo messaggio è stato modificato da: dende83 il 16-05-2005 alle 18:55 ]

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 17-05-2005 17:21  
Leggevo un’intervista rilasciata da Lucas al festival del cinema americano di Deauville. Mi pare interessante notare come Lucas definisca la sua saga “una confezione di popcorn movies”. L’analisi della mitologia cinematografica di Star wars, che va ben al di là del valore intrinseco di quest’ultimo episodio, ma anche di questa seconda saga conclusiva/iniziale, verte sul valore postumo di un’operazione del genere. La prima trilogia aveva il pregio di non raccontare una storia di fantascienza, ma di dipingere un vero e proprio “universo” autonomo e indipendente, inserendo le proprie storie in un contesto ampio, riconoscibile e col quale era facile immedesimarsi, agevole prendere posizione. Lucas veicolava quest’affezione ad un quadro ampio, disegnato con mano ferma, ad una serie di personaggi carismatici e predisposti naturalmente a fissarsi nell’immaginario comune. Non a caso Peter Jackson, che, seguendo una stessa metodologia (presa in questo caso a prestito dalla letteratura) ha dipinto il mondo della “terra di mezzo”, descrive “Luke Skywalker come quel che siamo, Han Solo come quel che vorremmo essere”. La forza della prima saga, dunque, si fondava su tre cardini.
Innanzitutto il mondo descritto, che, lungi dall’essere un semplice “luogo”, una cornice per incastonare gli eventi, imprime agli eventi una valenza del tutto particolare e affine al contesto in cui si svolgono, arrivando a condizionare atteggiamenti e rapporti dietetici a seconda del contesto in cui si ambienta.
Inseriti in questo contesto, ampio, in un certo senso nuovo (ma vecchio) per la fantascienza, c’erano storie che s’imperniavano su personaggi profondi e profondamente legati al proprio mondo, portatori di storie che nascondevano al pubblico lati oscuri, che in parte saranno svelati al pubblico, in parte rimarranno nell’ombra, ombra fugata in gran parte da questo prequel triadico.
Fondamentale, e siamo al terzo punto, il mezzo con cui questo mondo veniva descritto. Il grandissimo sforzo tecnologico che stava dietro allo Star Wars di due decenni fa, aiutò non poco le fortune del film di Lucas. I primi due (fondamentali) elementi si andavano a fondere in una realizzazione tecnica per l’epoca straordinaria e immaginifica.
Questo mix sapiente, e l’estrema fruibilità favolistica, scevra da contenuti e dietrologie intellettualistiche, ha reso Guerre stellari un punto fermo nel mondo della science-fiction, ma anche dell’universo cinematografico tutto.
Su queste basi s’innesta tutto ciò che concerne il fenomeno mediatico e idolatrico legato alla saga, che si lega profondamente alla descrizione di un mondo, più che alle vicende in sé, che pur hanno avuto, e hanno, una valenza del tutto particolare.
La seconda saga, questo gigantesco prequel, va a imbattersi con un contesto del genere. Non ci si può (sarebbe intellettualmente scorretto) fermare alla semplice analisi filmica senza fare i conti con un retroterra così radicato.
La progettualità nello svolgersi di questa avventura mi pare da Lucas bene disegnata. Si parte con un episodio alquanto soft, divertente e divertito, come è “La minaccia fantasma”. Approccio che mi ha lasciato un po’ perplesso, nell’eccessiva infantilità di una certa descrizione di ambienti e personaggi. Il secondo sviluppa meglio i temi del primo, ne rappresenta un’evoluzione in senso maturo ma caotico, caos rispecchiato dal carattere del protagonista, Anakin Skywalker, ma anche da una messa in scena che affastella e sovrappone suggestioni ed immagini. La conclusione, questo “episodio III”, chiude il ciclo, si pone in maniera cupamente brutale rispetto alle annunciate risoluzioni della trama. Del tutto “politico”, tutto giocato “di testa”, poco col cuore.
Uno sviluppo quindi disegnato con attenzione, con solchi che progressivamente vanno a definire (ed inquadrare) ogni singola pellicola, ma che la rendono omogenea all’interno di un disegno progettuale.
La trilogia del nuovo millennio deve fare i conti (in positivo e in negativo) su ciò che è già stato, al di là del suo andamento armonico.
Innanzitutto si deve considerare il presupposto che il tutto sia costruito su un morboso aspetto vouyeristico del “vedere” quel che già è stato raccontato. Le vicende messe sullo schermo, gli snodi narrativi su cui s’imperniano, sono stati già tutti svelati, o per lo meno sono facilmente intuibili. Si riproponeva così il problema, la cui soluzione, per quel che abbiamo detto, era già pronta in partenza, di ricontestualizzare la narrazione.
Sostanzialmente, dunque, il successo di questo grande popcorn pictures era, ed è, legato alla sua magnificenza immaginifica, unita alla tensione di vedere quel che già si conosceva per sentito dire. Operazione, dunque, non così scontata, né facile. Ma, da questo punto di vista, la promozione è piena. Ed il successo, almeno per metà, è dovuto al profondo radicamento della saga nell’immaginario del comune fruitore di sala cinematografica.
Il problema, o meglio, la problematica, nasce da un confronto del tutto cinematografico con la saga “dei figli”. Il contenuto, la valenza corporale della vicenda, è la stessa. Si veicola, questo sì, tramite modalità qua e là differenti (ma non troppo). Ma sostanzialmente resta quell’approccio favolistico e, per certi versi, moraleggiante della prima avventura. L’esigenza di stupire attraverso la forza delle immagini o, meglio, degli effetti speciali, per raccontare una vicenda priva di colpi di scena che non siano quelli che s’esauriscono nell’arco di una sequenza, condiziona tutta la saga “dei padri”, e ne riduce un po’ la portata. L’unico appiglio per fondare una serie di film sulla potenza delle immagini era quello di richiamare proprio quel “già visto” su cui si fondava tutta l’operazione. Cosa che avviene in pochissimi punti, in pochissime sequenze (che poi sono anche le migliori). I punti identitari, il suscitamento di sentimenti già di per sé radicati nell’immaginario collettivo si riducono all’osso. E mentre ne “L’attacco dei cloni” l’impianto filmico regge la botta di una trama lasciata a sé (concludendo, tra l’altro, con quella visionaria e tremendamente bella inquadratura sulla parata delle truppe del nuovo esercito), gli altri due capitoli non riescono a sfruttare una propria, cercata, indipendenza, finendo, per motivi opposti, per annoiare.
In sostanza la scelta, quasi obbligata, di fondare la seconda saga sulla potenza e bellezza delle immagini, fallisce laddove le immagini vengono lasciate a sé, senza un effettivo richiamo ad un livello percettivo già conosciuto, e senza lo stimolo ad un ricordo affettivo ormai radicato.
La saga “dei padri”, dunque, sembra zoppicante in misura di due parametri. Il primo secondo un’ottica prettamente legata al dipanarsi del film stesso, inserito nella logica di un rapporto triadico, che mostra pecche, indecisioni e debolezza di script soprattutto nel primo e nel terzo.
In secondo luogo nel rapporto/confronto con la saga madre, per tutta una serie di motivi che abbiamo sopra esposto.
Detto questo, non si può non considerare che a tal punto l’epopea di Star Wars ha segnato intere generazioni di spettatori, che non si può liquidare un’operazione del genere in modo tranquillamente sbrigativo. Al contrario, va soppesata in ogni suo aspetto e declinazione. Perché in fondo vale la regola aurea che “c’è una cosa peggiore del fatto che si parli male di me.E’ che non se ne parli affatto”.
E nel cinema, appare una regola imprescindibile.


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nespola74

Reg.: 17 Gen 2005
Messaggi: 1006
Da: Civitavecchia (RM)
Inviato: 17-05-2005 18:47  
Attendo di vederlo, e spero di non rimanerne deluso.

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Non esiste l'amore: esistono solo prove d'amore.

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